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La memoria del pesce rosso: Evolution (2001)

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Il lato negativo di Internet è che ci fa credere di sapere tutto. Così finiamo per rimuovere i dettagli-chiave dei film. Oppure, al contrario, ci restano in testa solo cazzate. In questa rubrica un redattore il capo la redazione intera dei 400 Calci si sacrifica a cercare di ricostruire un film visto qualche anno fa senza usare Wikipedia per riempire i buchi. Tutta la redazione c’è voluta, rendetevi conto.

E chi chiamerai?

E chi chiamerai?

La premessa: innanzitutto parliamo di Pixels. Io vi giuro che in questi giorni, fino a poco prima che uscissero gli incassi ufficiali presentando le cifre più ovvie dell’Universo (un pallidissimo secondo posto dietro al secondo weekend di Ant-Man), ho visto gente andare in giro dicendo “vedrete, Pixels sarà il Ghostbusters delle nuove generazioni”. Sul serio. Ma lo diceva come se fosse ovvio. Cioè, lo diceva anche gente che sapeva che il film sarebbe stato comunque brutto. E io mi chiedevo: ma perché? Perché un film che si preannuncia inguardabile, e lo sanno tutti, deve diventare il nuovo Ghostbusters? È solo per via della formuletta “squadra di comici vs minaccia sovrannaturale e tanti effetti speciali”? Tutto qui il ragionamento? No dico, aldilà del fatto che persino il vero nuovo Ghostbusters sta facendo una fatica mostruosa per essere considerato il nuovo Ghostbusters.
Come minimo, vi siete scordati di The Watch.
Ma soprattutto, vi siete scordati di quando ci aveva provato il regista del Ghostbusters originale in persona. Ivan Reitman.
E qui la seconda premessa: io non lo so come fa il regista di Ghostbusters a spendere tutti gli anni ’90 a fare solo commedie con Schwarzenegger. Passi l’idea di fargli fare il fratello gemello di Danny De Vito. Passi l’idea di fargli fare il poliziotto duro costretto a spacciarsi per maestro d’asilo, uff, è un po’ facilona ma non è un tumore. Ma quando ha pensato di ingravidarlo… Possibile che per un decennio intero la testa gli si fosse paralizzata su “prendi un culturista austriaco e mettilo in una situazione che contrasta con il suo aspetto fisico”?
E insomma, col nuovo millennio Ivan provò a tornare ai fasti di un tempo con la formuletta: gruppo di comici, minaccia sovrannaturale e tanti effetti speciali. E un logo con aspirazioni iconiche.
Nasce Evolution e, sebbene la minaccia sia diversa (alieni al posto di fantasmi) e il team eterogeneo (David Duchovny e Julianne Moore erano più noti come attori seri), l’odore di Ghostbusters è pungente.
Insomma, ci si crede e si va al cine.

Fin qui, tutto bene

Fin qui, tutto bene

Il plot: un meteorite casca per terra dallo spazio, e al suo interno viene trovata una creatura aliena che si “evolve” tanto per giustificare il titolo. La minaccia è contrastata da simpatici scienziati. Ecco cosa ci manca: una canzone rap!

Dettagli cruciali:

– Io non l’ho più rivisto da quando me lo sparai al cine e ricordo solo che Orlando Jones strabuzzava gli occhi e che non si rideva quasi mai. Povero Ivan Reitman. (Nanni)

– OCCRISTO ma quello con Julianne Moore e David Duchovny che finisce con loro che sconfiggono gli alieni con lo shampoo tipo? (Stanlio)

– Lo avevo completamente rimosso. Ricordo di averlo visto e basta. Non ricordo niente di niente di quel film, proprio nemmeno un fotogramma. (Cicciolina)

Evolution è stata una delusione pazzeschissima (Casanova)

– Mi ricordo solo che c’era Seann William Scott (ah che nostalgia quando Seann William Scott era rilevante) che era ossessionato dai pompieri e voleva diventarlo ma per qualche motivo non lo prendevano mai. (Quantum)

– Io mi ricordo solo Orlando Jones e Duchovny che aveva un doppiatore diverso da Mulder. E che me lo ero fatto piacere a forza perché Ivan Reitman. (George)

– Io davvero non ricordo nullissima del film, però ricordo che l’ho visto con un amico vegetariano che alla fine ha detto “Vedi? Se fossero stati vegetariani non sarebbe successo il casino” e io ho annuito perché non sapevo come cazzo reagire perché avevo appena intuito che il mio amico, oltre che carote e melanzane, evidentemente si faceva un casino di funghi. E belli pesanti. (Cicciolina)

– Io ricordo che era un product placement clamoroso per una qualche marca di shampoo, perché davvero cazzo, alla fine per sconfiggere i criaturi alieni usano quello. Mi ricordo una scena in cui Julianne Moore entra in un accampamento militare di notte e insulta i soldati tipo? Non mi ricordo di preciso dove trovano la sbubba aliena. forse la colpa è Seann William Scott e i suoi amici che stanno facendo tipo i garini con le macchine e fanno casino o simili? O magari arriva un meteorite? Boh. Ricordo anche l’assoluto disinteresse per qualsivoglia tipo di rigore scientifico in un film che si chiama Evolution, ma io che cazzo voglio in effetti? Ah sì, forse Dan Aykroyd che fa tipo un senatore/generico politico? (Stanlio)

– Ma il titolo cosa c’entrava? Cioè era una sostanza aliena che faceva evolvere laggente? Io mi ricordo forse vagamente delle trasformazioni in CGI ma boh. Mi ricordo il servizio su Ciak. Cioè mi ricordo che ne aveva parlato lungamente, ma non cosa dicessero. (George)

– Era lo shampoo antiforfora Head & Shoulders! (Cicciolina)

– Erano tipo funghi e altre criature primitive aliene che a contatto con l’atmosfera terrestre acceleravano il loro metabolismo abbomba ed evolvevano supervelocissimissimi. Mi ricordo mostrilli vermosi in provetta che fanno la mitosi. (Stanlio)

– A me continuano a venire in mente dettagli della trama ma poi mi ricordo che quello a cui sto pensando è Men in Black. (Quantum)

– Io mi ricordo che lo andai a vedere al cinema e mi vergognai verso tre quarti, quando le parti da ridere non facevano ridere e mi sentivo in imbarazzo desiderando ardentemente l’arrivo della fine. (Jackie)

– Ah sì sì, poi verso la fine c’erano dei mostri volanti tipo. (George)

– Ma sbaglio o gli facevano un mega clistere con lo shampoo al mostro? Se sbaglio non traete conclusioni. (Luotto)

L'esatto fotogramma in cui la carriera di Orlando Jones raggiunse l'apice

L’esatto fotogramma in cui la carriera di Orlando Jones raggiunse l’apice

Il parere di Nanni: non siamo certo di fronte al peggior film della storia, Ivan Reitman probabilmente non ne è proprio fisicamente capace, ma che pazienza… Avete presente quando si presta attenzione a tutto il contorno, definire i personaggi, pensare allo sviluppo di base, limare la mitologia, calibrare il marketing a puntino, e poi porca puttana ci si dimentica di andare al sodo? Nessuno dei protagonisti è davvero scarso, ma non ricordo di aver riso una volta a sola. Il classico film che sembra prendere costantemente la rincorsa per poi non partire mai. Il vuoto pneumatico di ispirazione. L’amarezza.

Film con cui viene confuso più facilmente: Men in Black, come suggerisce Quantum, credo per via delle gag con gli alieni, ma con Men in Black ricordo di aver riso almeno una volta. In futuro, per via delle zero risate, la gente lo confonderà con Pixels (pregiudizio purissimo). The Watch invece mi pare assodato che sia già completamente sparito dalla memoria collettiva. Ed è appena del 2012.

Opinione esemplare trovata sul message board di IMDB: Do the various alien species have names?

Segni che è stato visto nel 2001: “hey, quello è Stifler!”

Titolo più fico dato al film sui mercati ispanofoni: niente da segnalare, Evolución dappertutto.

Lo rivedresti? Piuttosto che vedere per la prima volta Pixels, sì.

Chi ha detto "Slimer"?

Chi ha detto “Slimer”?

P.S.: cercando il titolo spagnolo su IMDb, mi è caduto l’occhio sul fatto che venne prodotta pure una serie di cartoni animati. Immagino fosse già pronta prima di scoprire che l’incasso totale del film ammontava a meno della metà del budget. Altra curiosità: pur di vendere qualche copia, la Sony si ostina a metterlo in cofanetto con Ghostbusters. Bravissimi tutti.


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